Sebbene poco se ne parli e quindi nel silenzio della cronaca, verrebbe erroneamente da associare il pensiero che un solo esiguo numero di persone redigano ancora il testamento; i numeri reali dei testamenti pubblicati ogni anno in italia ed in altre nazioni raccontano una situazione testamentaria ben differente e prolifica. Sono molti infatti gli internauti alla ricerca di informazioni su come fare e redigere testamento.
La storia, racconta di volontà testamentarie assegnate fin dalla nascita dell’individuo, si pensi ai futuri imperatori o reali, insigniti dei titoli e delle patrimonialità manifestate apertamente nel battistero piuttosto che al capezzale, disponendo ogni aspetto evitando possibili fraintendimenti e liti tra eredi.
Le recenti tradizioni popolari hanno collegato, senza ragione alcuna, la redazione del testamento ad un’azione da compiersi solo in prossimità della morte, al capezzale del famigliare perento come ultimo passaggio prima dell’ultimo respiro allontanando dalla vita e quindi relegando all’ultimo momento una decisione, sempre che ve ne venga concesso un ultimo ripensamento ponendo in serio rischio sia la tutela che la trasmissione del patrimonio sociale, culturale e familiare.
E’ noto come fino all’avvento di internet l’argomento morte e testamento stizzisse al punto da indurre l’ascoltatore al compimento di gesti ancestrali riferibili al tocco di parti nobili rinnegando l’argomento fine vita
Ad oggi la parola testamento vive una nuova realtà, è questo il tempo in cui ci si informa e si tende a disporre delle proprie volontà per tempo, mettendo al sicuro i dati ed i patrimoni. Un esempio eclatante è fornito dalle Agenzia di viaggio le quali affermano attraverso indagini e studi che prima della partenza per una meta turistica i famigliari viaggiatori lascino traccia scritta delle loro disposizioni, a parenti o persone non in viaggio, nel caso succedesse qualcosa. Sempre più spesso viene addirittura disposto un doppio testamento sia nel caso della scomparsa di tutti i famigliari, di entrambe i genitori per i casi di tutelato, o di un solo componente prima di compiere l’ultimo viaggio.
Si assiste ad un crescente numero di persone pronte a dichiarare le proprie disposizioni testamentarie su un foglio di carta scritto di pugno datato e firmato desiderosi di garantire il tramando della volontà. Altrettanto vale per i numeri pubblicati dal notariato in materia di testamenti segreti e pubblici redatti appunto dinanzi ad un pubblico ufficiale.
E’ bene ricordare che oltre ai beni immobili, inserendo in tal senso i terreni, le case e più in generale i cespiti catastali entrano nel registro dei beni trasferibili gli oggetti che non hanno un valore economico, ma bensì affettivo. L’orologio del babbo, il pendolo del nonno, il letto del tris nonno, l’abito da sposa della nonna bis o la divisa militare del nonno quater, oppure la ricetta della zia d’America.
Nella tradizione piemontese si esprime con la parola asamai letteralmente “non si sa mai” la scelta di adottare precauzioni che possono quindi fondare una disposizione testamentaria a favore degli eredi desiderati. Pur non avendo più traccia dei veri piemontesi in Torino, saremo portati ad assecondare sempre più le tradizioni piemontesi, e allora Avanti Savoia e Viva il Piemonte che a sa mai!